Il suo ciclo operativo, almeno per ora, si è aperto e si è chiuso con l’Italia. La sua nascita e crescita con l’Inghilterra. Stiamo parlando delle tecnologie della linea di porta, in inglese goal line technology, ossia lo strumento che la FIFA mette a disposizione degli arbitri per far decidere loro se convalidare o meno una rete.
Occhio all’ultima frase sopra: la decisione finale resta sempre e comunque dell’arbitro che può, a sua discrezione, contraddire il verdetto della tecnologia ed addirittura rifiutarsi di utilizzarla fino a quarantacinque minuti prima del calcio d’inizio nel caso in cui, durante il test effettuato un’ora prima della gara la ritenga inefficace. Stiamo parlando di fantascienza: quale Direttore di Gara si prenderebbe una responsabilità del genere, a meno che ovviamente l’apparecchio non indichi il goal con la palla che si trova all’altezza del dischetto…
Come nasce la Goal Line Technology? Durante il Mondiale in Sudafrica la Germania si prese una piccolissima rivincita di quanto successo nella finale del 1966 con il goal di Hurst: il tiro degli inglesi (in quell’occasione fu Lampard il calciatore) toccò la traversa e rimbalzò fuori dopo avere varcato nettamente la linea di porta.
Tante polemiche seguite dalla decisione dell’IFAB (l’Organo legislatore nel calcio) di aprire le porte alla tecnologia. Le condizioni da soddisfare furono 4:
- La tecnologia serve solo ed esclusivamente per determinare se la palla ha varcato la linea di porta, quindi se nel frattempo un difensore molla un pugno all’attaccante o se il presunto goal è partito da una posizione di fuorigioco il tutto rimane competenza dell’arbitro e dei suoi assistenti
- La tecnologia dev’essere precisa al 100%. Su questo la FIFA non transige: un verdetto diverso da quello delle telecamere televisive non sarebbe digerito bene da nessuno
- L’indicazione deve arrivare all’arbitro in meno di un secondo
- L’indicazione deve arrivare solo all’arbitro ed ai suoi assistenti
Da questi quattro “dictat” seguirono mesi di preparazione e di esperimenti. Il video che trovate sopra, riassume il lavoro che sta dietro alle tecnologie della linea di porta (video edit by: FIFA TV).
Sono quattro le goal line technologies finora approvate dalla FIFA, nei circa 30 stadi sparsi nel mondo (tutti quelli della Premier League, quelli del Mondiale Brasiliano, l’Amsterdam Arena e qualcuno in Germania). la decisione finale resta sempre e comunque dell’arbitro che può, a sua discrezione, contraddire il verdetto della tecnologia Il GoalControl-4D è un sistema che utilizza 14 telecamere ad alta velocità montate nella parte superiore dello stadio e che rilevano automaticamente la posizione della palla quando la stessa si trova vicino alla linea di porta. Con lo stesso principio funzionano l’Hawk Eye (utilizzato anche nel tennis e nel criket) ed il Cairos.
Diverso è il GoalRef. Grazie ad un sensore montato all’interno della palla ed ad un campo elettromagnetico posto dietro i pali delle porte nel momento in cui il pallone varca la linea di porta il meccanismo avverte l’arbitro. La prima competizione FIFA dove è stata usata la Goal Line Technology è stato il Mondiale per Club 2012 vinto dal Corinthians, in quell’occasione però non vi furono episodi dubbi tali da mobilitare le due GLT presenti all’evento: Hawk Eye e GoalRef.
Nell’estate dello scorso anno debutta il GoalControl 4d, la stessa tecnologia utilizzata per il Mondiale del 2014. Anche in questo caso nessun goal fantasma, ma i vertici della FIFA decidono di utilizzarlo al 23 di Italia-Uruguay la finale per il terzo posto. Diamanti tira un calcio di punizione che carambola tra palo e spalla del portiere dell’Uruguay, Astori a due passi corregge in porta. Per determinare se attribuire il goal a Diamanti o ad Astori si utilizza il replay in 3d fornito dalla goal line tecnology. Al Mondiale per Club in Marocco del 2013 si mostra sul Maxischermo una decisione contestata, il resto è storia moderna. Ecco il video preso da FIFA TV:
Nella FIFA World Cup 2014 la Francia fa il debutto ufficiale con un piccolo imbarazzo: il pallone prima finisce sul palo e la palla non entra, viene subito mostrata sugli schermi la proiezione con scritta indicante il non goal, subito dopo il portiere dell’Honduras pasticcia e mette la palla oltre la linea. Nuovo replay con la scritta “goal!”.
L’ultimo capitolo purtroppo ce lo ricordiamo bene: è il goal realizzato dalla Costa Rica nella partita in teoria più facile del girone. In fondo però è meglio che ci sia stata la tecnologia di porta: pochi minuti prima era stato negato un rigore evidente alla Costa Rica, due favori arbitrali nel giro di pochi minuti non sarebbero stati benvisti. Ed ecco un video con alcuni goal fantasma “storici” sempre proveniente da FIFA TV.
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