Il mondo dei videogiochi e quello dello sport. Fino a quindici anni fa avremmo potuto affermare con certezza che erano due linee parallele destinate a non incrociarsi, oggi invece i punti d’incontro sono davvero tanti.

Se dal punto di vista del mondo videoludico alcune case editrici hanno fatto la propria fortuna con i titoli sportivi, quelli calcistici su tutti, dal lato dello sport le classiche console hanno registrato un’inversione di tendenza negli ultimi dieci anni che hanno portato il giocatore dallo stare seduto sul divano a diventare parte integrante del gioco.

E così, un pizzico fuori contesto, abbiamo deciso di visitare la fiera del videogioco di Milano, il Gamesweek.

Non abbiamo le competenze degli specialisti del settore, né la presunzione di parlare come dei tecnici, ma andare un po’ fuori rotta per conoscere da vicino altri mondi ed il loro punto di vista è sempre piacevole. E mai come in questo caso, perché se un evento giunge alla sua quarta edizione in un periodo di crisi (con l’arrivederci al 2015 per il “quinto livello”) vuol dire che vale la pena visitarlo.

Il Gamesweek è una realtà in espansione tanto che i dati ufficiali parlano del raddoppio di visitatori rispetto alla edizione passata con (ben 100.000 presenze) e che gli Organizzatori hanno deciso di estendere l’evento al di fuori della Fiera di Milano, organizzando party ed eventi per tutti i gusti. Niente di sportivo purtroppo (magari nella prossima edizione faranno un torneo dal vivo) anche se a tutti i partecipanti alla fiera è stato offerto il 20% di sconto per l’accesso al Museo Mondo Milan e all’area EA che ripercorre “La Storia di Fifa” a Casa Milan, la sede della Squadra di Calcio del Milan.

Tra Cosplay, anteprime e tantissimo altro materiale, siamo andati a chiedere che legame ci sia tra sport e videogame, sia agli utenti che ai rappresentanti delle case editrici.

In generale dal punto di vista dell’utente sport e videogiochi non sono due mondi incompatibili: sfidare un amico a PES o FIFA è altrettanto avvincente che sfidarlo su un campo di erbetta.

Secondo la maggior parte delle Case produttrici di console o videogame i due mondi hanno il punto in comune di essere un momento di aggregazione e quindi vanno a braccetto. La tendenza, dopo l’avvento della Nintendo Wii, è stata quella di creare un mondo dove il giocatore potesse essere sempre più coinvolto e quindi utilizzare anche il corpo. La Kinect ha eliminato totalmente il concetto di joystick permettendo a chiunque di prendere parte al gioco, anche a chi non aveva familiarità con i videogame.

Grazie a questa direzione di evoluzione sono iniziati a spuntare sul mercato alcuni titoli di “fitness” dove con l’ausilio di appositi strumenti (ma anche senza) il giocatore poteva realizzare degli esercizi a casa, come fosse in palestra.

Il dubbio maggiore è: può la Playstation sostituire un Personal Trainer? Ovviamente no (sarebbe come dire che una calcolatrice sostituisce un Ingegnere: l’essere umano è sempre un’entità pensante) ma siamo comunque giunti a livelli di precisione delle macchine tali che farsi una bella sessione di allenamento a casa è possibile ricevendo indicazioni accurate sull’esecuzione degli esercizi.

Il mondo dei videogiochi e quello dello sport sono più che mai uniti.